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Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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Tel. 388 8597492

 

Audizione dei Comitati Acqua Pubblica di Torino e di Chieri

presso l’Autorità d’Ambito Torinese.

 

Risultati deludenti

  

I Comitati Acqua Pubblica di Torino e di Chieri, che avevano presentato corpose e argomentate Osservazioni al Piano d’Ambito dell’ATO 3 e al Rapporto ambientale allegato avevano anche chiesto di essere ricevuti dall'ATO3 per poter illustrare più compiutamente i contenuti delle Osservazioni stesse. 

 L’audizione è avvenuta il 14 aprile e non possiamo che dichiararci profondamente delusi.

Una breve premessa del direttore dell’ATO3 mirava a farci intendere che il governo dell’ATO è una faccenda complessa, che richiede esperienza e competenze non sempre presenti in chi se ne occupa dall’esterno. Siamo stati inoltre informati che le controdeduzioni alle nostre Osservazioni sono già state elaborate dalla Regione e ritrasmesse all’ATO3 stesso e che è in corso di stesura un rapporto di “parere motivato”. Nessuna informazione è stata data sui contenuti e nemmeno la possibilità di sapere in linea generale se qualcuna delle nostre Osservazioni sia stata accolta in tutto o in parte, 

Considerato che l’audizione è avvenuta dopo che le controdeduzioni sono state formulate dalla Regione, non ci è rimasto che ribadire le nostre critiche di metodo e di merito sul Piano d’Ambito e sul Rapporto Ambientale: 

* procedura di formazione delle decisioni non partecipativa e non trasparente: nessun Comune è stato adeguatamente informato, interpellato, consultato con tempistiche adeguate, in merito alla predisposizione dello strumento fondamentale di governo del SII, 

* la revisione del Piano è avvenuta con scarsa considerazione delle Leggi ambientali che stabiliscono la priorità della VAS Valutazione Ambientale Strategica sulla quale operare poi le scelte programmatiche di governo del SII, 

* il Piano privilegia le grandi opere e le grandi spese e non invece un programma ampio e meno costoso, di tutela e risparmio dell’acqua (fonti di captazione, aree di salvaguardia, lotta agli sprechi), 

* per anni la determinazione della tariffa è avvenuta in assenza dei dati ufficiali di riferimento contenuti nel Piano d’Ambito che non è stato più aggiornato dal 2009. 

Senza entrare nella sostanza delle osservazioni, il Presidente dell’ATO3 ha preferito accusarci di ostilità preconcetta e di scarsa attendibilità, chiudendo di fatto la possibilità ad un confronto di merito sui dati presentati dai Comitati che motivano le nostre contrarietà.

Lo ripetiamo ancora una volta: 

noi non chiediamo di meglio che di essere smentiti con dati alla mano.

 E non dovrebbe essere difficile per l’ATO3 che di quei dati dispone, ad es.:

- L’acqua prelevata dalle captazioni nel 2013 è di m³ 337.330.336 o no? L’acqua fatturata nello stesso anno è di m³ 175.380.000 o no? L’acqua sprecata è il 48% o no? 

- Lo stanziamento di € 166.000.000 nel Piano d’Ambito 2009 per il Collettore Mediano ha concorso o no a comporre la tariffa pagata dagli utenti dal 2009 al 2016 in base al principio di legge che la tariffa deve coprire tutti i costi di gestione? Quei 166.000.000 di euro ricompaiono tali e quali nell’attuale Piano d’Ambito 2016 e concorrono a formare la tariffa dal 2016 al 2033. Gli utenti pagano il Collettore Mediano due volte o no?

 Perchè l’ATO3 non smentisce con dati alla mano queste affermazioni? 

Ripetiamo: saremmo i primi a rallegrarci di esserci sbagliati

In attesa di essere smentiti non possiamo che continuare nella nostra vigilanza e nella difesa per l’acqua bene comune per tutti