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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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Tel. 388 8597492

 

Rialto sfrattato 

Alla Sindaca
A* Consiglier* del Gruppo 5Stelle
Comune di Torino

cc: Parlamentari 5 Stelle eletti a Torino
Sindaci 5 Stelle Comuni torinesi

Avrete certamente saputo che l’Amministrazione comunale di Roma ha ordinato lo sgombero della sede del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, e altre associazioni e gruppi di base, meglio nota come “il Rialto”
L’atto di forza è intervenuto dopo anni di promesse, impegni, inadempienze da parte del Comune verso una realtà, come quella del Movimento per l’Acqua Pubblica, che ha determinato momenti alti di democrazia e partecipazione nel nostro Paese, ai quali hanno contribuito anche numerosi attivisti 5Stelle i quali ricordano bene che il Rialto è stata anche la sede del Comitato Promotore dei Referendum per l’acqua pubblica del 2011, e tuttora è punto di riferimento e supporto per le attività del movimento per l’acqua a livello nazionale. L’acqua del resto è una delle 5 Stelle del Movimento.

Ci rivolgiamo solo a voi, e non all’intero Consiglio comunale, per evitare che l’argomento diventi probabile oggetto di strumentalizzazioni da parte di altre forze politiche nei confronti del Movimento 5 Stelle, ma anche dei centri sociali attivi nella nostra città.

Il 9 maggio scorso, all'alba, le forze dell'ordine hanno sgomberato per la seconda volta il Rialto. Si è fatto ricorso alla forza per far cessare le esperienze di partecipazione democratica e di cultura indipendente condotte in quel palazzone che ha resistito all'abbandono solo grazie alle realtà che da decenni vi svolgono le proprie attività: dalla musica popolare, al teatro indipendente, alle battaglie per l'acqua pubblica.

Realtà che per 13 anni hanno chiesto una soluzione definitiva attraverso l'attuazione della delibera di Consiglio Comunale 40/04 (tuttora vigente) che prevede lo spostamento delle realtà del Rialto all'ex autoparco dei vigili urbani di Via delle Mura Portuensi. Soluzione riproposta da oltre due mesi e mezzo anche a questa amministrazione, dopo il primo sgombero del 16 febbraio scorso. Ma che non è stata presa in considerazione. Eppure:
- nulla osta a completare l'iter procedurale e amministrativo di detta delibera avendo già superato i vari passaggi della Conferenza dei Servizi;
- l'Amministrazione Comunale negli anni ha già acquisito i progetti, ha utilizzato soldi pubblici a tal fine e il mancato completamento dell'opera configura unLettera ai c sicuro danno erariale;
- la ricollocazione delle realtà del Rialto è, dunque, un atto approvato dal Consiglio Comunale e ora necessita solo della volontà politica della Giunta di attuarla.

Il vero danno erariale per il Comune sta proprio nella mancata attuazione di questa delibera e non negli affitti degli spazi sociali, per i quali non si poteva pagare l’affitto se non erano regolarizzati.
Ma veramente si pensa di ridurre lo sgombero di uno spazio come il Rialto e del Forum dei Movimenti per l'Acqua al mancato saldo di un affitto? La banalizzazione che sta costruendo l'amministrazione, trincerandosi dietro il semplice ripristino della legalità, è preoccupante.

All'indomani del primo sgombero avvenuto il 16 febbraio, l'Ass.re Mazzillo e il suo staff si erano presi l'impegno di approfondire i termini dell'attuazione della delibera 40/04 . "Pochi giorni e vi riconvochiamo"… poi due mesi di silenzio più assoluto, nonostante le reiterate richieste d'incontro del Forum e delle altre realtà interessate. La risposta è sempre stata: "stiamo ancora studiando".
All'improvviso giunge notizia fondata di un nuovo sgombero. Si richiede con urgenza un incontro che inizialmente viene negato e infine concesso per dire che in Comune non si aveva la più pallida idea sul come e se la delibera 40/04 fosse attuabile.  Due mesi persi!

In cambio vengono "offerti" dei locali del tutto inaccettabili, principalmente per due ragioni:
- non garantiscono la possibilità di ricollocazione unitaria delle associazioni ora presenti al Rialto, facendo così venir meno il riconoscimento politico dell'insieme del Rialto e dello spazio sociale in sé, del suo percorso e quindi delle attività che lì vengono svolte in sinergia;
- i locali offerti erano destinati all’emergenza abitativa e nessuna delle realtà del Rialto ha intenzione di sottrarre casa a chi ne ha fortemente bisogno, soprattutto alla luce della drammatica situazione degli sfratti che, procedendo incessantemente, vanno ad aggravare un'emergenza abitativa atavica.

A nulla è servita la dichiarazione di disponibilità a soluzioni transitorie nel momento in cui viene individuata la soluzione definitiva attraverso atti formali (delibera di Giunta e protocollo d'intesa) né viene data risposta alle rinnovate richieste di incontro .

L'8 maggio compare all'improvviso sul sito di Roma Capitale un avviso di bando per la concessione di un immobile per lo svolgimento di attività sul tema dell'acqua e dei beni comuni, al quale il Forum dichiara fin d’ora di non voler partecipare perchè:
* Il bando ha per solo oggetto il tema dell'acqua e dei beni comuni e cancella la pluralità degli ambiti su cui intervengono da anni le realtà presenti al Rialto.
* non è nemmeno un bando, è solo un avviso che infatti afferma "La documentazione del bando di gara per l’assegnazione dell’immobile, in concessione in comodato d’uso gratuito, verrà definita solo al perfezionamento delle procedure di acquisizione e della effettiva disponibilità del bene confiscato e, pertanto, la presente procedura non è vincolante per questa Amministrazione."

Il giorno successivo 9 maggio all'alba, le forze dell'ordine sgomberano il Rialto.

Per queste ragioni il Forum dell’Acqua si sottrae convintamente a questo ricatto e lo denuncia con forza. Né valgono gli alibi pretestuosi dell’ultima ora, dall'ingiunzione del Tribunale (quale, quando, a che titolo, per quali reati?) al rischio crollo dell'immobile a cui nessuno mai aveva fatto cenno prima d’ora.

Considerata la ricchezza culturale, sociale e politica dello spazio del Rialto e le connessioni che si sono create in questi anni con tante altre realtà cittadine, che non si fermeranno davanti a una catena e nemmeno davanti a un muro, Vi chiediamo di intervenire nei modi che riterrete opportuni, affinché questa brutta vicenda si chiuda rapidamente e in modo trasparente e consensuale.

Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

Torino, 19 maggio 2017