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Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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Col Referendum del 12 e 13 giugno 2011 i cittadini italiani hanno abrogato la norma che faceva rientrare nella tariffa del servizio idrico la componente dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito” (art. 154, co. 1, d. lgs., n.152/2006). 
La finalità referendaria era l’eliminazione della componente della tariffa relativa ai profitti.
Nonostante l’esito abrogativo del referendum (proclamato con D. P. R. 18 luglio 2011, n. 116), la componente abrogata ha continuato ad essere addebitata in bolletta ai cittadini/utenti.
 
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha sostenuto i cittadini/utenti del servizio idrico nell’autoriduzione della somma indicata in bolletta pari alla componente della “adeguatezza della remunerazione del capitale investito” abrogata. 
La Campagna di Obbedienza civile (così definita) non è stata intesa come disobbedienza alla legge bensì come applicazione della legge in vigore dopo l’esito del Referendum. Ed è stato chiesto alla giustizia amministrativa di riconoscere che la determinazione del calcolo della tariffa - stabilita dall’AEEGSI, Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico - ancora oggi comprende (illegittimamente) anche la componente tariffaria abrogata.
 
Tuttavia, poiché il Consiglio di Stato ha respinto tale richiesta, i cittadini/utenti del servizio idrico, che in questi anni si sono impegnati nel rispetto dell’esito referendario, si trovano oggi esposti alle richieste dei gestori per la restituzione delle somme non versate, relative alla componente tariffaria autoridotta.
 
Il mancato pagamento dell’importo indicato in bolletta non può tuttavia considerarsi alla stregua di un inadempimento contrattuale dettato dalla volontà del cittadino/utente di non adempiere ad obblighi di legge o ad obblighi contrattuali. 
La pratica dell’autoriduzione è infatti espressione dell’impegno civile, dell’informazione/partecipazione e dell’assunzione di responsabilità diretta da parte del cittadino che, attraverso di essa, ha inteso difendere l’esito del Referendum del 2011.
 
Chiediamo pertanto ai nostri Sindaci, 
che sono a capo delle Istituzioni rappresentative delle Autonomie locali, 
enti di prossimità dei cittadini coinvolti,
 di impegnarsi affinché l’ATO, ente di governo del servizio idrico:
 
- riconosca il valore della Campagna di Obbedienza civile come pratica dei cittadini nel rispetto e nella difesa della democrazia;
 
 e di conseguenza, 
 
- assuma le necessarie iniziative affinchè il gestore non richieda  agli utenti - in qualunque forma - la restituzione delle “somme non versate per autoriduzione”.
 
 
Torino, 29 giugno 2017