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Volantino settembre 2014

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CARA SMAT, NON TI VOGLIAMO PIU’…SPA

Cosa succede alla nostra acqua?

Dopo ben 3 anni trascorsi dal referendum del Giugno 2011 ad oggi, la SMAT restituisce finalmente agli utenti la “remunerazione del capitale”, cioè il profitto garantito per i gestori abrogato dal referendum ma che continuiamo a pagare nelle nostre bollette. Lo fa però poco e male:

- solo per il per periodo 21 Luglio – 31 Dicembre 2011;
- solo per una quota fissa di 8,68 euro indipendentemente da quanto pagato; effettivamente dagli utenti;
- solo alle utenze domestiche, ESCLUDENDO ARBITRARIAMENTE COMMERCIANTI, ARTIGIANI, UTENZE INDUSTRIALI

I bilanci SMAT evidenziano profitti eccessivi: quello del 2013 chiude con addirittura € 42 milioni di utile spremuto dalle nostre bollette dell’acqua.
Invece di abbassare le tariffe, SMAT recupera così ulteriori soldi applicando un conguaglio in 3 rate per il periodo 2008-2012 con il consenso dei Comuni rappresentati nell’Autorità d’Ambito “ATO3 Torinese”

Una logica da manuale Cencelli detta la composizione del suo consiglio di amministrazione:

le cosiddette “porte girevoli” tra chi ricopre incarichi politici e amministrativi  sono la prassi. Ultimo acquisto: il capogruppo PD della Provincia, fiero avversario della trasformazione di Smat in azienda pubblica, passato dai banchi di un consiglio provinciale in dismissione alla poltrona del Consiglio di Amministrazione SMAT.

Poichè i Comuni soci Smat hanno la responsabilità politica dell’operato dell’azienda, chiediamo loro di non avvallare comportamenti arbitrari e poco trasparenti: finché sarà gestita da una Società per Azioni la nostra acqua sarà trattata come una merce dalla quale estrarre profitti e non come un Bene Comune da gestire con trasparenza ed efficienza, con criteri di solidarietà, equità, tutela della risorsa naturale e dell’ambiente.

Per questi motivi continueremo ad agire insieme al Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua per il rispetto integrale dei referendum del 2011 e per la trasformazione di SMAT in azienda speciale: una società giuridicamente pubblica e partecipata dai suoi cittadini e lavoratori.

fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua.