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Perché un vocabolario per declinare un bene così universale come l’acqua?

Ci sembra che le nostre istituzioni nazionali e locali si siano messe di buzzo buono per escogitare termini, espressioni oscure e complicate per concetti invece molto semplici, quasi una volontà non esplicitata di allontanare i cittadini da quanto li riguarda molto da vicino. Basti pensare al gesto molto quotidiano, di aprire il rubinetto e far scorrere l’acqua.

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LE ISTITUZIONI/ENTI


AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica Gas Servizio Idrico) Ente Nazionale
Con l’avvento del mercato libero dell’energia elettrica e del gas è stata istituita l’autorità AEEG con la legge14/11/95 n. 481, la cui funzione è la regolazione e controllo dei settori dell’energia elettrica e del gas.
Successivamente nel 2011 è stato conferito anche l’incarico di normare e vigilare “sul mercato dell’acqua” in Italia.

Quali sono i compiti principali dell’Autorità AEEGSI?
L’autorità espleta queste funzioni principali:
· Fissare periodicamente i prezzi massimi per la fornitura;
· Promuovere interventi di efficienza nel settore energetico;
· Dettare le regole minime al fine di garantire alle utenze un servizio fornito di qualità;
· Controllare che non vengano violate le regole della concorrenza;
· Accogliere reclami degli utenti e cercare soluzioni per le controversie tra utenti e fornitori.

A.ATO (Autorità d'ambito territoriale ottimale) Ente locale
Ente pubblico istituzionalmente incaricato dell’organizzazione e del controllo del Servizio Idrico Integrato nel territorio locale, risponde all’AEEGSI.
All’ente compete:
· scegliere le forme del servizio idrico integrato;
· affidare la gestione del servizio;
· organizzare l’attività di ricognizione delle opere attinenti il servizio idrico integrato;
· approvare e aggiornare il l programma degli interventi del piano finanziario e del modello gestionale ed organizzativo;
· determinare la tariffa del servizio idrico;
· controllare il servizi con particolare riferimento alla verifica dei livelli e degli standard prestabiliti nelle convenzioni con i soggetti gestori.

Il nostro Ambito è l’ATO 3 TORINESE, associa 306 comuni tutti ricompresi nel territorio della provincia di Torino e della medesima città capoluogo. I 306 comuni e i loro sindaci sono rappresentati nella Conferenza dell’ Ato (assemblea) da 27 delegati che rappresentano le aree omogenee per territorio.

Presidente Piero Fassino Sindaco di Torino, delegato permanente Alberto Avetta Vice Sindaco della Città metropolitana di Torino.

 

PIANO D’AMBITO (predisposto dall’A.ATO)

E’ il fondamentale documento su cui è impostata la gestione dell’acqua; predisposto dalla segreteria tecnica operativa e approvato dalla Conferenza dei Sindaci.
Programma pluriennale, contiene analisi della situazione esistente dal punto di vista idrogeologico (caratteristiche delle falde, fonti di captazione etc.), e delle infrastrutture: impianti di potabilizzazione, reti di prelievo e di distribuzione dell’acqua potabile, impianti di accumulo, reti di fognatura, impianti di depurazione; analisi dei fabbisogni.
Contiene il piano degli investimenti con priorità e scadenze degli interventi.


IL GESTORE

L’ente e/o la società al quale l’Autorità d’Ambito affida il servizio idrico.
Il gestore è chiamato a fornire il servizio al cittadino. Tale compito è caratterizzato da una molteplicità di attività. Fornire l’acqua al cittadino significa:
· prelevare, potabilizzare, gestire la rete relativa agli acquedotti (acquedottistica) e distribuire l’acqua ad uso civile;
· gestire la rete di fognatura e gli impianti di depurazione delle acque reflue;
· monitorare la qualità dell’acqua potabile distribuita ai cittadini e la qualità dell’acqua depurata e restituita all’ambiente, affinché siano garantiti il rispetto delle normative vigenti;
· eseguire gli investimenti richiesti dalle autorità competenti.

La nostra Autorità d’Ambito ha affidato il servizio nel 2003 alla società Smat spa che fornisce il servizio a tutta la provincia di Torino; la convenzione ha durata ventennale.

LA TARIFFA

Composizione della tariffa per il servizio idrico
La tariffa può essere così semplificata:
· una quota fissa suddivisa in acquedotto e fognatura e depurazione;
· diverse tariffe per il servizio acquedotto applicate secondo fasce di consumo, una tariffa per il servizio di fognatura ed una per il servizio di depurazione.
· l’imposta iva calcolata sul totale pari al 10% per le utenze domestiche, e al 22% per le altre.

Chi stabilisce la tariffa
Dal 1° gennaio 2012 l'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas e il Servizio Idrico (AEEGSI) stabilisce il metodo di calcolo delle tariffe idriche.
Le tariffe calcolate ai sensi del metodo sopracitato sono approvate in via preliminare dall’Autorità d’Ambito Territoriale ed in via definitiva dalla stessa AEEGSI.

Quanto costa
A livello nazionale, da un’ultima indagine condotta da Federconsumatori, se si confronta la spesa per la stessa tipologia di utenza (consumo di 150 m3/annui composto da 3 persone) nel periodo in cui la regolazione è passata all’AEEGSI, si è passati da un totale di 217 euro nel 2011, a 276 euro nel 2015, ossia un incremento del 22% in soli quattro anni.

A livello locale per Torino e Provincia la tariffa media è passata da € 1,4232 al mc nel 2012 a € 1,749 nel 2015 con un incremento del 19,23%!

Inoltre dal 2014 nelle nostre bollette è apparsa la voce conguaglio, quello che si può definire “meno consumo e più pago”, si tratta di un riconoscimento al gestore Smat spa, da parte dell’Autorità Territoriale di Torino e Provincia, di un conguaglio tariffario, dovuto a “minori volumi consuntivati”.

In sostanza i ricavi del gestore sono risultati inferiori rispetto alle previsioni perché abbiamo consumato meno acqua! Il periodo riguarda le annualità dal 2008 al 2011 per ben 46 milioni di euro! ( piccola, ma neanche troppo piccola annotazione, per il medesimo periodo Smat spa ha realizzato utili per ben 69 milioni di euro, con le tariffe “da minor consumo” pagate dalle nostre bollette).A tal proposito da tempo abbiamo attivato un azione collettiva con l’associazione dei consumatori ADOC per arrivare ad una procedura legale.

COME AVVIENE IL SERVIZIO

Servizio Idrico Integrato
Per Servizio Idrico Integrato (SII), si intende l’insieme delle funzioni per arrivare ad aprire il rubinetto e avere l’acqua potabile; queste le principali fasi:

· Captazione (intercettare): prelievo dell'acqua dai cicli naturali, dalle sorgenti e dalle falde e dalle acque superficiali (fiumi, laghi etc)

· Potabilizzazione: trattamenti chimici, fisici e biologici a cui vengono sottoposte le acque grezze prelevate da corpi idrici, soprattutto superficiali, per rimuovere le sostanze contaminanti e rendere le acque potabili, ovvero idonee al normale consumo domestico. Per rendere potabili le acque “prelevate” in superficie si applica di Dlgs 156/2006 “ Codice Ambiente”.

· Adduzione (portare): è il passaggio dai punti di prelievo dell'acqua potabile ai serbatoi, prima dell'immissione nella rete di distribuzione.

· Depurazione: trattamento a cui vengono sottoposte le acque reflue per eliminare sostanze estranee o inquinanti.

· Acque reflue dette anche “acque di scarico”. Sono tutti quei rifiuti liquidi provenienti dagli scarichi domestici ed industriali, spesso contenenti un elevato tasso di sostanze inquinanti, che possono essere di natura organica o inorganica.

· Fognatura: condotte sotterranee organizzate in rete che raccolgono e convogliano le acque di scarico.

· Depurazione: sistema tecnologico utilizzato per eliminare dalle acque reflue sostanze estranee o inquinanti.

· Distribuzione (rete di): passaggio dell’acqua potabile dai serbatoi terminali dell’adduzione al punto di consegna all’utente (in genere il contatore). Successivamente a tale punto comincia l’impianto di distribuzione domestico che termina al rubinetto.

 

…E LA QUALITA’ DELL’ACQUA?

L'acqua, per essere potabile, non solo non deve “contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana”, ma non deve superare neanche determinati valori massimi di sostanze non propriamente nocive per la salute.

Le norme di riferimento per la qualità delle acque destinate al consumo umano in Italia sono i Decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002, attuativi della direttiva 98/83/CE .

Questi decreti prevedono che su tali acque vengano eseguiti due tipi di controllo analitico chimico-fisico e microbiologico:

· controlli interni, di responsabilità del Gestore del Servizio idrico (per il nostro territorio Smat spa), effettuati in laboratori interni;

· controlli esterni effettuati dalle Aziende Asl insieme alle Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) territorialmente competenti.

· Il giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano spetta all’Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente.

L'idoneità viene stabilita sulla base di 62 parametri di qualità chimica, fisica e batteriologica che l’acqua deve rispettare per essere considerata potabile.

I parametri di qualità sono stabiliti dalle parti A (parametri microbiologici) e B (parametri chimici) dell’Allegato I di Decreto legislativo 31/2001. Nell’allegato sono elencati i valori limite superati i quali occorre provvedere con adeguati interventi.

I principali parametri analizzati sono:
· chimici (solfati, cloruri, calcio, sodio, potassio, magnesio, nitrati, ecc.);
· solventi clorurati;
· metalli (ferro, manganese, cromo, etc.);
· microinquinanti (diserbanti, pesticidi, prodotti intermedi delle aziende chimico-farmaceutiche,etc.);
· microbiologici (coliformi totali e fecali, enterococchi, etc.).